Rilanciare, anche attraverso gli strumenti operativi e finanziari, il servizio alle vocazioni sacerdotali in Italia. È con questo spirito che Francesco Barata ha accettato la nomina a Presidente della Fondazione "Beato Junipero Serra", conferitagli dal cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente della CEI, lo scorso mese di luglio. Baratta, giornalista e scrittore, ha al suo attivo numerose esperienze ecclesiali e professionali in molte direzioni. à stato, ad esempio, il fondatore e primo direttore del mensile Villaggio del Ragazzo. per 10 anni ha diretto Teleradiopace. e Voci dal Deserto. Inoltre ha dato alle stampe diverse pubblicazioni sulla cultura e la fede della sua Liguria. Tra gli altri Colori e Silenzi delle Cinque Terre … e dintorni (Ed. Fratelli Frilli), Le Radici cristiane della Liguria orientale (idem) con prefazione del cardinale Tarcisio Bertone e del vescovo Mauro Piacenza, mentre è in corso di pubblicazione Due Millenni di Cristianesimo.

Già Presidente dell'Unione Cattolica Stampa Italia (Ucsi) di cui è consigliere nazionale, nel Serra International è stato Presidente, Governatore e responsabile nazionale di commissioni comunicazione sociali e programmi.


Baratta. con quale spirito si accinge, dunque, a intraprendere questo nuovo incarico?

Con spirito di servizio serrano nella massima umiltà e dedizione e nel rispetto del mandato conferitomi dall'Arcivescovo di Genova card. Angelo Bagnasco e del Consiglio Nazionale del Serra.


Ci può disegnare un identikit della Fondazione Beato Junipero Serra e dei suoi scopi?

È una Fondazione di Religione e Culto, eretta e costituita nel 1994 con decreto dell'allora Arcivescovo di Genova, cardinale Giovanni Canestri. La Fondazione ha personalità giuridica grazie al decreto ministeriale del 1997 e i suoi scopi si possono sintetizzare in quattro punti: svolgere attività in tutto il territorio italiano, per favorire l'istruzione religiosa dei giovani che abbiano avvertito la vocazione religiosa con attenzione per i meritevoli e per coloro che hanno difficoltà economiche. A tal fine vengono 'istituite borse di studio a favore di seminari e noviziati, l'assistenza logistica e l'offerta dei supporti didattici a corsi di aggiornamento sul problema vocazionale organizzati dalle Diocesi. Le altre tre finalità sono dirette ad aiutare i sacerdoti e i religiosi che per ragioni di età, salute o altro incontrino difficoltà nello svolgere il proprio ministero; sensibilizzare i giovani ad accogliere la -chiamata" alla vita religiosa e le famiglie a favorire la vocazione religiosa dei figli: e infine favorire iniziative per la diffusione della cultura cattolica nella società e per migliorare la stima verso i sacerdoti e i religiosi.


A chi appartiene la Fondazione?

Appartiene ai serrarti italiani i quali, facendola crescere, realizzano uno dei più importanti scopi de] loro servizio. E quando dico serrani mi riferisco naturalmente ai laici che fanno parte del Movimento cattolico sorto oltre settant'anni fa negli Stati Uniti e che progressivamente si è esteso in tutto il mondo. Attualmente il Serra è presente in 40 Paesi (compresa l'Italia) di cinque continenti ed è organizzato in 785 Club, Il Movimento è affiliato alla Pontificia Opera per le Vocazioni Ecclesiastiche delta Congregazione per l'Educazione Cattolica.


Il Serra Club è presente anche in Italia. Quando è giunto nel nostro Paese?

Nell'Europa continentale il Serra Club fu accolto negli anni 1957 - 1958 dal cardinale Giuseppe Siri, Arcivescovo di Genova. Il primo club italiano porta il nome di Serra Club Genova con il numero 184. Dunque proprio quest'anno si celebra il cinquantesimo amo di presenza in Italia.


Qual è l'origine del nome Serra Club?

Il Movimento è intitolato al francescano Junipero Serra, considerato uno dei personaggi più eminenti nella storia religiosa (e non) degli Stati Uniti. Spagnolo di nascita, uomo di grande cultura e forza morale, svolse nella seconda metà del '700 un'intensissima opera missionaria in Messico e California. di cui è ritenuto il fondatore. Le più grandi città di questo stato tra cui San Francisco, Los Angeles e San Diego, sorsero attorno alle sue innumerevoli Missioni e da queste presero il nome. Padre Serra morì nel 1734 e venne beatificato da Papa Giovanni Paolo Il nel 1988. Il 24 novembre ricorre i] giorno della sua nascita e in tale giorno è stata fissata la Giornata della Fondazione Italiana.


Ritornando appunto alla Fondazione che lei presiede dal luglio di quest'anno, possiamo dire che è o potrà essere lo strumento finanziario del Movimento Serra?

In effetti in base alle risorse di capitale disponibili, che attualmente sono poche, la Fondazione annualmente dovrebbe provvedere a soddisfare le varie richieste di elargizione che pervengono dai vari club dislocati sul territorio nazionale. Attualmente la Fondazione con un proprio Consiglio d'Amministrazione nominato dal Cardinale Angelo Bagnasco lo scorso 22 maggio, è fortemente impegnata in un'azione di rilancio dello strumento finanziario e operativo. per sostenere le vocazioni sacerdotali e religiose, come del resto è previsto dagli statuti di Serra Italia e della stessa Fondazione.


Chi sono i componenti del Consiglio d'Amministrazione recentemente nominato dal cardinale Bagnasco?

Oltre al Presidente fanno parte della Giunta Esecutiva con sede legale presso la Curia Arcivescovile di Genova l'avv. Emilio Artiglieri di Genova, l'avv. Luca Diana di Chiavari, e sono consiglieri il dott. Enzo Bonomo di Acqui Terme, il don. Roberto Bottari di Rovigo, il dott. Giulio Cocca di Matera, il prof. Ugo La Cava di Roma, il dott. Salvatore La Spina di Catania, il dott. Giuseppe Paolicchi di Pisa, il rag. Mauro Tangerini di Bologna. il dott. Berardino Rocchi di Aquila. il dott. Giuseppe Savino di Altamura e il dott. Dante Vannini di Siena.

Il Collegio dei Revisori è formato dal dott. Vincenzo Menichincheri di Pisa, dal dott. Giuseppe Mangeri di Napoli e dall'ing. Romano Pellicciarini di Livorno. Quindi è rappresentata tutta l’Italia.


Lei è da circa vent'anni incaricato diocesano e regionale per Promozione del Sostentamento economico della Chiesa. Quale rapporto c'è tra i due incarichi?

Lo stesso spirito serrano. Nel nostro dna c'è l'attenzione e il servizio alle vocazioni e quindi siamo particolarmente sensibili a guardare con fiducia il bene che ogni giorno i sacerdoti compiono con la preghiera, i sacramenti, le opere di carità, le attività educative. Ci attiviamo con sollecitudine e premura verso di loro, sostenendoli con l'opera di sensibilizzazione, così come richiestoci dal "Sovvenire alle necessità della Chiesa”. È mio parere che tale forma di servizio dovrà essere, sempre più. una delle diverse attività dei serrarli italiani. E perciò ne parleremo negli incontri nazionali.