Nella notte del 28 novembre, 1° giorno d'avvento, è morto di male incurabile Don Luciano Serra, Cappellano del Serra Club Tigullio sin dalla costituzione, avvenuta nel 1981. Si è santamente conclusa la sua breve e luminosa vita sacerdotale. Aveva 42 anni e compiuti gli studi di ragioneria aveva conosciuto il mondo del lavoro. Entrato in Seminario fu ordinato nel 1978; il Vescovo lo volle subito Vice Rettore del Seminario. Anche per questo motivo la sua presenza come Cappellano fu preziosa per il nostro Club. Mite per natura, era nato pastore; ebbe un grande amore per le anime che avvicinava. Fu sempre vicino ai giovani — era tra l'altro Assistente degli Scouts — che Io conobbero maestro incomparabile ed organizzatore infaticabile. Era Parroco di 3 Parrocchie dell'entroterra chiavarese e Cappellano del Gruppo Alpini di Chiavari. Sempre presente ad ogni incontro od iniziativa del nostro Club, portò la sua esperienza di educatore ed il suo costante suggerimento, anche nelle cose pratiche. Guidava le nostre meditazioni con sapienza e sensibilità. Tutti lo ricordiamo nella Cappella del Seminario, nell'aprile scorso, la vigilia della giornata Mondiale delle Vocazioni, quando per l'ultima volta celebrò l'Eucarestia per i Serrani ed i loro famigliari. Ci rivolse colla consueta semplicità parole essenziali, piene di ottimismo e speranza. Per quanti di noi sapevano della gravità del male, fu come il suo estremo saluto. In seguito lo avemmo con noi ancora per il Congresso Distrettuale di Chiavari, e qualche rara volta, sempre più affaticato per il male. A metà settembre fu ricoverato d'urgenza all'Ospedale, proprio alla vigilia della partenza per Lourdes, tanto desiderata dai suoi parrocchiani. La camera che divideva con altri malati era sempre meta di visite. Sorridente e sereno nella sofferenza, fu in ogni momento segno di grande testimonianza di fede per il personale, per i visitatori e per tutta la comunità cristiana. Più che ripiegarsi su sé stesso e parlar di se, si interessava al Seminario, alle Parrocchie, agli avvenimenti diocesani ed al nostro Club. Dal suo letto di dolore sono venuti i suoi ultimi insegnamenti ed esortazioni, quelli che non poteva più proclamare dall'altare. Chi scrive lo ricorda pochi giorni prima della morte, quasi completamente immobilizzato, rivolgere ad una conoscente che gli si era avvicinata chiedendogli come si sentiva, queste parole, dette con voce forte e ferma: «Aspetto la Resurrezione». Don Luciano si è spento in serenità, assistito per l'intera notte dal Rettore del Seminario e dai famigliari. Nel pomeriggio della domenica aveva ricevuto la visita del Vescovo; avevano conversato sulla misericordia di Dio. Nel mattino del martedì venne traslato nella Cappella del Seminario di Chiavari. Qui ininterrottamente fedeli di ogni età pregando videro per l'ultima volta il suo volto. Alla sera, dopo la Messa, vi fu una veglia funebre. Erano presenti tutti i Serrani del Tigullio; da Genova erano arrivati i Serrani Rizzerio, Barocchi, Casaleggio e De Lucchi. La Messa esequiale, presieduta dal Vescovo Diocesano è stata celebrata in Cattedrale, affollata come mai, nel pomeriggio seguente. Era presente la gran parte del Presbiterio della Diocesi. Erano presenti i Serrani del nostro Club ed anche Mons. Noli, Cappellano del Club Genova N. 184 con il serrano Sturzo. In una elevata omelia, Mons. Ferrari ha parlato della figura di Don Luciano e della sua missione sacerdotale, soffermandosi sul ministero della sofferenza. Se ben li ricordiamo, riportiamo alcuni pensieri del Vescovo: Il Signore non conta gli anni, ma l'intensità dell'amore. Don Luciano ha compiuto la sua opera sacerdotale ed ha adempiuto alla volontà del Signore. Come tributo di riconoscenza e d'amore ha restituito il dono che la Chiesa aveva costruito in lui. Gesù ha chiesto molto a Don Luciano; gli ha detto «sali in Croce con me». Gesù è morto donando la sua esistenza nel momento più alto: e così è avvenuto anche per Don Luciano. Non solo in lui c'era grandezza umana ma c'era Cristo Sacerdote, che soffriva, che consumava la sua donazione al Padre. In questi mesi egli ha creato un doloroso coronamento di dieci anni di ministero. Il Vescovo ha esortato quindi a ringraziare il Signore perché ha dato al nostro Presbiterio un Sacerdote di questa levatura, mite, disponibile ed attivo, senza ambizioni. Ha concluso dicendo: Il Signore ha cambiato in meglio la sua presenza in Seminario. La salma di Don Luciano Serra è stata quindi portata alle sue tre parrocchie (Statale, Reppia, Arzeno) ove la sera ed il giorno dopo sono stati celebrati riti funebri. E stata quindi tumulata nel paese natale di S. Martino di Noceto (Rapallo). G. Boccoleri |